La bandiera del Liechtenstein 'fusa' con quella di Haiti (rielaborazione da foto pixabay.com)

La bandiera del Liechtenstein 'fusa' con quella di Haiti (rielaborazione da foto pixabay.com)

Haiti e Liechtenstein, il giorno che scoprirono di avere la stessa bandiera

Ci sono epoche che sembrano così lontane ma tuttavia, se ci si pensa, 83 anni indietro sono davvero poca roba nell’orologio della storia. Eppure, quando Wikipedia non c’era, nemmeno Internet e l’enciclopedia Encarta in cd, poteva succedere che due Stati molto lontani, sia come cultura che geograficamente, scoprissero di avere la stessa identica bandiera soltanto alla sfilata dei giochi olimpici a cui partecipavano.

È così che, in piena Germania nazista, nasce la storia dei vessilli attuali del Liechtenstein e di Haiti. Entrambi rettangolari, sopra blu scuro e sotto rosso. All’epoca senza simboli o tratti distintivi. Fatto sta che le due delegazioni sono rimaste sorprese quasi a dire: “Quelli ci hanno rubato la bandiera…”. Sei erano gli atleti del Liechtenstein, uno soltanto quello di Haiti.

E pensare che fino al 1921 il principato di Vaduz aveva disposto i propri colori in altro senso, ovvero verticale. Poi li portò a orizzontale riprendendo la disposizione dello stemma del casato Liechtenstein, dove però al posto del blu c’era il giallo.
Il rosso e il blu haitiani invece derivano dal tricolore francese: fu tolto il bianco e invertito il senso come segno di sfida ai colonialisti transalpini. Storie diverse, ma alla fine stessa cromia. Poi arrivano i giochi olimpici di Berlino 1936 e cambia la sorte delle due bandiere.

Il Liechtenstein decide di introdurre in alto a sinistra la corona che sormonta lo scudo del principe, Haiti pone al centro lo stemma nazionale: il motto in francese “l’unione fa la forza”, una palma, sei bandiere, altrettante lance e due cannoni, altre due ancore, un tamburo, una tromba (chiamata bugola) e un cappello frigio. Un sacco di elementi quasi a dire: “E adesso copiateci…”.

Scherzi a parte, Port au Prince e Vaduz avrebbero avuto davvero poco in comune: i primi nerissimi e poverissimi, i secondi biondissimi e ricchissimi. Haiti devastata dalle calamità naturali, dai colpi di stato e dalla miseria, il Liechtenstein dove le multinazionali portano le loro sedi e i più benestanti depositano i loro soldi. Ma per un giorno, in quella parata del 1936, Haiti si è sentita un po’ un ricco principato. Ma solo quel giorno lì, appunto.

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